Cristian Cagnin
Giovane regista ventiduenne di Cappella premiato a Roma per il cortometraggio "Compresso"
Giovane regista scorzetano premiato a Roma
Cristian Cagnin, ventiduenne di Cappella, riceve l’elogio di Paolo Virzì per il cortometraggio “Compresso”
Pensate per un momento di essere un ragazzo poco più che ventenne, appassionato di cinema, senza alcuna formazione accademica: un autodidatta, insomma. Un grande regista, con sette David di Donatello, nove Nastri d’argento e un Gran Premio della giuria a Venezia in bacheca, vede un vostro lavoro e decide di premiarlo a un concorso e, durante la premiazione spende parole che suonano così: “Sono molto ammirato, hai uno sguardo da cineasta vero, già magistrale; […] si sente un talento prodigioso nell’aspetto cinematico”. Sembra un sogno, vero? Eppure è quello che ha vissuto il 16 aprile un nostro giovane compaesano, a Roma, premiato da Paolo Virzì per il suo cortometraggio dal titolo “Compresso”.
Si tratta di Cristian Cagnin, classe 2002
“Ho 22 anni, vivo a Cappella, ho una sorella e un fratello. Dopo essermi diplomato come perito informatico lavoro nell’attività di famiglia [la famiglia Cagnin è titolare da generazioni del rinomato panificio del paese ndr], ma il mio sogno è ovviamente quello di lavorare nel cinema!”.
Una passione, la sua, che sembra un miraggio lontano, soprattutto per chi non abita in una grande città, non ha nessuna entratura in quel mondo così elitario, non ha nemmeno una formazione specifica
“C’è una grande passione innata, che coltivo ogni giorno, ma sono un autodidatta: fin da quando ho avuto il mio primo smartphone in mano, alle medie, ho iniziato a fare montaggi per hobby; un po’ alla volta ho acquistato l’attrezzatura, realizzato video miei, affinato la tecnica; mi piacerebbe entrare nel Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, per ora intanto cerco di “rubare” le tecniche dai più grandi registi del passato e del presente.”.
Sorge spontaneo chiedersi chi siano i registi cui si ispira, o anche solo banalmente quale sia il suo film preferito
“Troppi sarebbero i registi da nominare, ammiro tutti quelli “bravi”, ognuno ha qualcosa da insegnare. Però, se dovessi proprio fare qualche nome, citerei oltre al celebre Stanley Kubrick, i meno conosciuti al grande pubblico Michael Haneke e Kiyoshi Kurosawa, mentre tra gli italiani ammiro molto Claudio Caligari ed Elio Petri. Se dovessi poi scegliere anche un film preferito direi Quarto Potere, capolavoro di Orson Welles.”.
I grandi, però, sono tutti partiti dal piccolo, con i cortometraggi. Ed è proprio un corto, intitolato “Compresso”, con il quale ha vinto il premio della giuria di “24 Frame al Secondo”, un concorso dedicato ai cortometraggi, istituito dalla famiglia di Francesco Valdiserri, morto investito da un’auto pirata a Roma, a soli 18 anni
"Compresso ha una durata di 10 minuti e l’ho girato nel febbraio 2024 assieme ad altri due ragazzi, uno di Peseggia e uno di Gardigiano.”
Insomma, tre ragazzi del nostro Comune che hanno ricevuto elogi da importanti attori, registi e critici nella Capitale (oltre al già citato Paolo Virzì si sono espressi con entusiasmo il critico cinematografico Laura Delli Colli e l’attore e regista Valerio Mastandrea, protagonista in successi internazionali come “Perfetti sconosciuti” o il più recente “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi).
E adesso?
“Adesso sto già scrivendo un nuovo corto, e vorrei continuare a scrivere storie “mie”: è proprio questo che voglio fare nella vita, raccontare storie attraverso il cinema”.
Scorzè ha già dato al cinema un grande direttore della fotografia come Aldo Graziati, in arte Aldò, che lavorò con Luchino Visconti e Vittorio De Sica. Ha dato al mondo dello spettacolo un celebre regista teatrale come Damiano Michieletto, che pure ha realizzato un film nel 2021, dedicato all’opera di Puccini “Gianni Schicchi”. Chissà che un giorno potremo vantare tra i nostri concittadini anche un grande regista cinematografico, che possa farci dire che Scorzè è terra dell’acqua, del radicchio… ma anche un po’ del cinema!
F. Michielan