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Sofia Gorgosalice

Atleta Campionessa Italiana 2024 di salto con l'asta

Argomenti :
Sport
Tempo libero

L’ESTATE DORATA DI SOFIA GORGOSALICE
È di Gardigiano la Campionessa Italiana 2024 di salto con l’asta

«Studio inglese, spagnolo e a settembre ho iniziato tedesco.»
Inizia così la bella chiacchierata tra il consigliere comunale delegato allo sport Amedeo Calzavara e Sofia Gorgosalice, l’allieva sedicenne di Gardigiano di Scorzè che frequenta il terzo anno dell’Istituto Turistico.
Lo scorso 6 luglio 2024 l’atleta FIDAL dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Gruppo Atletico Coin Venezia 1949 ha brillato a Molfetta (Bari), conquistando il gradino più alto del podio di categoria nel salto con l’asta con il record personale di 3,8 metri e centrando così la convocazione agli Europei Under 18 che si sono svolti dal 18 al 21 luglio a Banska Bystrica (SVK).

Il salto nell’atletica dopo dieci anni di ginnastica artistica
«Ho cominciato a fare atletica a gennaio 2022, subito dopo le vacanze di Natale: avevo deciso di fare uno sport che mi permettesse di stare all’aperto e di muovermi per pochi mesi, prima di ricominciare con la ginnastica. L’atletica si è rivelata sorprendente, infatti mi son trovata tanto bene sia fisicamente che mentalmente e ho deciso di continuare.
Il clima di lavoro e l’ambiente di gara con allenatori e avversari sono molto più positivi dell’acrobatica, anche se a fare gli esercizi di ginnastica artistica mi diverto di più.
Il primo anno è stato di passaggio, ho provato varie specialità. Solo l’anno scorso e dopo aver raggiunto il risultato minimo per accedere ai miei primi Campionati Italiani è scattato tutto quel che è avvenuto poi.»

L’emozione del tricolore
«È successo in mezz'ora. Eravamo in pochi e solo durante l’ultima mezz’ora mi sono resa conto che avrei potuto vincere qualcosa.
Ero arrivata lì con l’ottavo risultato, un salto di 3,60 m. Avevo basse aspettative e c'erano poche probabilità (molto poche), ma non c'era niente da perdere. Mi tremavano le gambe quando ho visto la mia avversaria sbagliare...
Non mi sono neanche resa conto. Pochi secondi dopo mi avevano chiamato per la premiazione e, appena scesa dal podio, avevano iniziato a venirmi incontro i tecnici della Federazione dicendomi della convocazione agli Europei 2024. Così tutto insieme!
Due giorni dopo avevo ricevuto il pacco con le cose della nazionale a casa.»

Il grande giorno in maglia azzurra agli Europei una settimana dopo
«Con un tecnico della Federazione siamo andati all’aeroporto e ci siamo trovati con tutti gli altri atleti veneti che erano riusciti a conquistare la convocazione. Arrivati a Vienna, abbiamo preso un bus per arrivare, dopo tre ore, in Slovacchia.
I primi giorni hanno gareggiato gli altri compagni, poi è arrivato il mio grande giorno.
Ero molto emozionata... vestire la maglia italiana è responsabilità, poi tante erano le aspettative perché comunque avevo vinto il campionato italiano appena una settimana prima.
Non è andata come speravo. Sono entrata e alla seconda misura avevo già fatto tre nulli, poi un salto di 3.40 metri.
Emozione, ansia. Le stesse del campionato italiano, se non fosse stato per quel trovarsi tutte le atlete internazionali, con le quali parlare in gara o passare qualche serata insieme. Mi sono promessa che dovrò rivivere questa esperienza.»

Con gli occhi luccicanti
«In due anni ho raggiunto bei risultati, sono contenta. Partecipare alle Olimpiadi sarebbe una bella cosa. Le guardo e penso che un giorno potrò esserci io.»

Non c’è storia
«I miei amici sono nello sport.
Nonostante la scuola, lo studio e i miei impegni sportivi riesco ad andare a letto anche alle dieci, dieci e mezza. Dobbiamo riuscire a dormire quasi otto ore, è importante dormire!
Generalmente non riposo. Lo faccio solo quando mi infortuno.
Il mercoledì, infatti, per me dovrebbe essere di pausa, ma faccio altre tre ore di palestra ad aiutare le bimbe di ginnastica artistica.
Quando sarò più grande potrei ricominciare a fare qualche oretta di acrobatica per divertimento. Però l'atletica... con l’atletica non c’è storia!»

Sofia è...
«Perseverante, come prima cosa. Per me la perseveranza è tutto, è proprio alla base nello studio e in qualsiasi altra cosa.
Solare, a volte pessimista. Parto pessimista, ma poi mi “libero”. Durante le gare mi preparo sempre e mi immagino tutte le cose negative che possono accadere.  Mi aspetto il peggio e poi succede il meglio e dico «Va bene, ha funzionato!».»

A. Calzavara e I. Milanese


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